Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.

Tempio di Hagiar Kim, veduta animata di un lastrone ortostatico con apertura (ritratto di giovane donna seduta). Fot.: Luigi Maria Ugolini. Data ripresa: 1930 circa. Fototeca INASA, inv. 61942

I templi megalitici di Malta nelle fotografie di Luigi Maria Ugolini

Nato a Bertinoro nel 1895 da un umile orologiaio, Luigi Maria Ugolini si laureò a Bologna seguendo i corsi di Pericle Ducati e passò in seguito a frequentare la Regia Scuola di Perfezionamento in Archeologia presso l’Università di Roma.

Dopo aver preso parte alla Grande Guerra nel corpo degli Alpini, nei primi anni Venti venne a contatto con gruppi di accademici particolarmente influenti nell'ambiente archeologico italiano, tra cui lo stesso Ducati e Roberto Paribeni, responsabile delle Missioni archeologiche italiane nel Levante e in seguito Presidente del Reale Istituto d’Archeologia e Storia dell’Arte. Tali rapporti furono determinanti per l’avvio di una brillante carriera di archeologo, per la quale riuscì ad ottenere con facilità aiuti e finanziamenti governativi, oltre all'appoggio – quasi mai disinteressato – delle autorità dell’epoca.

Le ricerche che Ugolini dedicò dapprima alle antichità d’Albania (scavi a Fenice e Butrinto, 1924-1936), poi ai templi megalitici di Malta sono infatti frutto non solo della sua dedizione allo studio delle antiche civiltà del Mediterraneo, ma anche di una grande abilità nell'intrattenere rapporti con i personaggi più influenti della cultura, della politica e della diplomazia dell’epoca. Le sue scoperte furono ampiamente utilizzate a fini propagandistici dal regime fascista, nel tentativo di fomentare il diffuso nazionalismo filo-italiano e anti-britannico ed avvicinare Malta all’Italia, in nome di una pretesa “italianità” delle isole maltesi.

Nel loro nucleo scientifico, tuttavia, le scoperte di Ugolini a Malta ebbero il merito di confermare l’antichità di quegli edifici, secondo la teoria per cui l’arcipelago maltese – e non l’Oriente o l’Europa settentrionale, attraverso la discesa di popoli ariani – fosse il luogo d’origine della civiltà mediterranea, in seguito diffusasi in Italia, nell’Egeo e nei paesi nordici, dando origine alla civiltà di Roma.

Allo scopo di condurre uno studio definitivo dei monumenti preistorici dell’isola, Ugolini compì, per diretto incarico di Mussolini, diversi soggiorni a Malta, soprattutto fra il 1930 e la sua morte nel 1936, realizzando – oltre ad una poderosa mole di appunti, schizzi e planimetrie – numerose campagne fotografiche di grande valore scientifico e documentario, nonché di notevole pregio estetico, parte delle quali sono proposte in questo album. L’esito delle prolungate ricerche maltesi venne infine raccolto nella monografia Malta. Origini della civiltà mediterranea, pubblicata a Roma dalla Libreria dello Stato nel 1934, due anni prima della prematura scomparsa dell’autore.

Malgrado in parte compromessa dai rapporti di dipendenza nei confronti della politica dell’epoca, la figura e l’opera di Luigi Maria Ugolini sono state di recente oggetto di approfondita e unanime rivalutazione (v. gli studi di Andrea Pessina).

Importante collaboratore di Ugolini a Malta e continuatore delle sue ricerche fu l’architetto Carlo Ceschi che pubblicò i propri studi sulle tecniche costruttive degli edifici templari nel volume Architettura dei templi megalitici di Malta, edito dal Reale Istituto d'Archeologia e Storia dell’Arte nel 1939. Di lui sono presentati qui alcuni disegni ricostruttivi dei templi maltesi.


GALLERIA DI IMMAGINI


INASA - All Rights Reserved